Ad alta quota
Ci siamo spinti sulle montagne per mettere alla prova il Pecorino in altitudine. Da questa esperienza sono nate nuove collaborazioni, nuovi stimoli e la consapevolezza che la montagna sia l’elemento naturale che meglio esprime il senso di protezione e custodia che abbiamo verso il nostro territorio.
Verso l’alto
Alla ricerca di un terreno montano ideale siamo approdati a Castel di Sangro, un luogo selvaggio e incantato dove regna lo chef tristellato Niko Romito, divenuto poi nostro compagno in questa avventura. Nella sua tenuta – che si estende per sei ettari in una delle vallate più belle d’Italia – ha trovato spazio, accanto all’orto e al frutteto, il vigneto sperimentale di Pecorino, a oltre 800 metri di quota.
Pecorino estremo
Questo audace progetto è iniziato nel 2010 e nel quale abbiamo messo alla prova noi stessi ancora prima del vigneto e dove la sperimentazione è andata di pari passo con l’entusiasmo, tutto quello di cui siamo capaci.
Il clima delle zone di montagna è caratterizzato da combinazioni distintive di temperature, radiazioni solari e ventosità tali da determinare una maggiore variabilità rispetto alle aree pianeggianti delle medesime latitudini. Le differenze si ripercuotono sulla fisiologia e sul ciclo biologico delle viti: in ambienti montani la maturazione avviene in maniera più lenta e le elevate escursioni termiche tra giorno e notte favoriscono la sintesi delle componenti aromatiche, specialmente nei vitigni a bacca bianca, preservandone il contenuto in acidità. E il Pecorino, vitigno tipicamente non allocato in altura, non era mai stato coltivato in quota prima d’ora. Ecco perché il nostro progetto è stato definito, a ragione, viticoltura estrema.
Pecorino IGP Casadonna
Un vino che già dalla sua prima vendemmia sprigionò con chiarezza i sapori e gli odori dell’altitudine: acidità salina, forte mineralità, profumi freschissimi e note agrumate di grande ampiezza olfattiva.
Fermentazione spontanea, affinamento in fusti di acacia e imbottigliamento senza alcun trattamento di stabilizzazione o filtrazione: l’unico compito in cantina è preservare la qualità della materia prima al fine di esaltare al massimo le caratteristiche originarie. Oggi possiamo godere dell’annata 2020 e produciamo circa 2.000 bottiglie l’anno, una vera perla incastonata nel cuore della montagna abruzzese. Proseguiamo con fierezza, tenacia e grande orgoglio in questo audace progetto.